Ribollivano
i tini. Era ieri che, ad ogni vendemmia, gli ex missini scendevano in campo a
piedi nudi, pronti a calpestare l’uva del cattivo nemico democristiano. Erano
bestemmie e canti, ad ogni tino, contro De Mita e compagnia. Ora, però,
Alleanza Nazionale era diventato un partito di astemi. Ora tutta la posa,
insieme a qualche raro bicchiere di buon vino, era finita nel Polo e AN si
trovava fianco a fianco con quelli che sino ad ieri erano stati, per i suoi
iscritti, peggio dell’aceto. E si profilava una raccolta nulla, sui tralci
delle candidature. Il sommelier D’ Ercole, che aveva studiato per
corrispondenza le pose e le mosse dei vignaioli di un tempo, si doveva
"accontentare" di tornare alla Regione, a mugugnare contro Bassolino:
fianco a fianco con Giusto, pronti a fondare l’enoteca degli scontenti. E gli
altri si preparavano a reggere il bicchiere e a fare le comparse di terza fila
degli odiati e maledetti ex rivali.