Di Iorio reggeva lo specchio. "Come sei bello!", diceva a Pennetta. "Ma che taglio di capelli splendido che hai! E che calzini profumati! E che scarpe di classe! E che mutande!" Il Presidente della comunità montana Terminio- Cervialto, per il suo segretario provinciale, avrebbe fatto tutto. " Hai caldo? Vuoi che ti regga il ventilatore? Vuoi una coccola, uno sciroppino, un’aranciata? Vuoi camminare su di me, vuoi prendermi a schiaffi per calmarti?". Non trovava pace finchè non vedeva Pennetta tranquillo. Faceva anche di nascosto un corso di lotta giapponese per corrispondenza, per imparare tutte le mosse per difenderlo. Guai, poi, se qualcuno osava contrariare il suo campione. " Anzalone ti ha fatto arrabbiare!? Vuoi che gli buchi le ruote, che gli tiri il ciuffo, che lo aspetti sotto il portone?! Una tua parola è un ordine, per me!". E passava il resto del giorno a scacciare le mosche dal suo amato segretario.