" Dica trentatrè!", aveva detto il medico a Bassolino. Da qualche giorno il presidente avvertiva vomito e diarrea. Era cominciato tutto alla vista di Mastella: un brivido improvviso, qualche linea di febbre, un insistente capogiro. "Sarà l’estate che viene.."aveva pensato, e aveva provato con una Teresa Armato dopo i pasti. Ma niente, il malessere non passava. Poi c’era stato l’incontro con Valiante e la costipazione e i sudori freddi erano aumentati. E neppure trenta gocce di Di Nunno gli avevano calmato i dolori. Già per reggere la campagna elettorale con Mario Sena aveva dovuto far ricorso a tre supposte di glicerina al giorno. Ora, per trattare con Enzo De Luca, doveva assumere un antispastico a fiale. Infine erano state le scontentezze e i malumori dei diessini a provocargli una nausea incontenibile.Non gli restava che il ricovero nell’ospedale dei partiti, a tariffe modiche: un assessorato per un lettino, la pala e il pappagallo.