Poi, dopo, erano state storie piccole. Poi, dopo, era stata la vicenda romanzata del notabile meridionale. E infine gli anni mesti della vecchiaia e del silenzio. Ma prima, Sullo era stato altro. Prima era stato uno che aveva visto oltre. Oltre, nel rapporto con la gerarchia, a difendere un’essenza laica del proprio agire. Oltre, nel rapporto con il mondo del lavoro, ad essere dalla parte dei più deboli. Oltre, in anni di gretto oscurantismo, a definire e cercare percorsi di modernità. Nell’ Italia in cui Andreotti era stato un baciapile, Sullo era stato un politico meridionale che aveva elaborato progetti audaci, formule innovative. E i suoi allievi, diventati suoi rivali, non avevano dimenticato la sua lezione. Poi, erano stati errori e un vano vagare fuori e dentro la sua casa naturale, la DC. Ma prima, e sempre, era il segno dell’utopia che lo aveva reso diverso da ogni altro.