Rosetta D’ Amelio non ci poteva credere. Era lui, quello seduto vicino, era proprio lui, Bassolino! E a lei, sindaca di un piccolo comune, era toccato l’ onore di presentarlo."Come e’ bello!", pensava, mentre raccoglieva come reliquie le cicche delle Sue sigarette e i Suoi fazzolettini usati. "Come parla bene!", sospirava, mentre racimolava la cenere delle Sue Winston. " Come mi piace!", deglutiva, mentre accarezzava il pelo del Suo cappotto. Poi, sulla sua mano, sentì un'altra mano. E, dopo un attimo vide che anche Di Nunno, con occhi rapiti e lacrimosi, stava compiendo lo stesso rito, di sfiorare il soprabito per le Sue poderose spalle. Anche nelle mani del sindaco di Avellino si scorgevano cimeli: un foglietto spiegazzato, il tappo di una penna, addirittura un capello di Lui. Così, mano nella mano, i due sindaci celebrarono la sacra funzione di sant’ Antonio. Il centrosinistra, finalmente, si scopriva laico e senza miti.