Era una svendita alla grande: medaglie ed aureole, un tanto al chilo. Dopo le infamie, era arrivato il paradiso. Per i sindaci del terremoto erano stati giorni di gloria: da Lioni a Sant'Angelo, da Teora a Calabritto, erano rimbombati fuochi d'artificio. Preceduti dalla banda, il corteo si era allungato per vicoli e per piazze ricostruite. L'unico delinquente,don Vitaliano,era usato per grancassa. "Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato!", era la litania della processione. Il giubileo del terremoto accoglieva sotto la sua capiente tenda di riconciliazione onesti e malfattori, amministratori per bene e malandrini. Dopo vent'anni, finalmente, l' unità si realizzava, al grido di "Napoli ladrona, Irpinia santa!". Qualcuno in fondo alla fila presentava ancora la nota della spesa, tentando di strappare l'ultimo miliardino. Qualche altro, arrivato tardi, sperava nel prossimo terremoto.