Passione si chiamava, passione. Ma che merce era, chi la vendeva, dove si trovava? Dalla visita alla mostra dei Sanniti, a Roma, si usciva con il segno di una fierezza antica. Gli Irpini, popolo indomito, avevano resistito a lungo ai Romani, prima di soccombere. Ora resistere non era più di moda, ora coraggio e fantasia erano articoli scaduti. La norma era l’ agire per opportunità, il conformismo più spinto. Così era tra la maggioranza delle persone, così era tra i loro rappresentanti. Da destra a sinistra erano piccoli voli, piccoli disegni, piccoli progetti. Ognuno si guardava le spalle, si adattava a tutto, camminava con il pallottoliere per fare i suoi calcoli di convenienza. Era un tempo di ombre, un tempo asfittico di passaggio. Chi si sarebbe avventurato, come avevano fatto i giovani irpini di duemila anni fa all’ inizio della primavera, dietro il loro totem del lupo, a cercare vie inedite e originali, nuovi percorsi?