"Parlate chiaro!", chiedevano i giovani. "ABBA’DAMBROS’!", rispondeva De Mita, che ora si era fissato a tenere lezioni alle nuove leve del partito. " MECHE’! CHE ‘RE’??", aggiungeva Amalio Santoro. " Fateci capire!", invitavano i ragazzi. "DEMITMALEDETT!", ribatteva Michele D’ Ambrosio, mentre invano Alberta De Simone aggiungeva, cercando spazio: "NICO’NICO’!". La politica, finalmente, si saldava ai bisogni. Era una gara alla chiarezza, a stare dalla parte di chi si affacciava sulla scena della vita. Il sindacato, poi, era un esempio di trasparenza. "TIFACCIUCU’!" gridava Preziosi a Zaolino, che rispondeva "AHSITACCHIAPP!". Era su queste parole d’ordine esemplari che si sviluppava la vertenza Fiat. La destra era sintetica. " BERL!", diceva Gargani. "USC!" aggiungeva D’Ercole. "ONI!" completava Iannaccone e il pensiero era concluso. Per fortuna che arrivava la Ferilli, che parlava chiaro anche quando restava muta…