La Pietra, il pippino, puntava i piedi. " Se non vengono, vado avanti da solo!", dichiarava. Intanto mandava ai diessini messaggi d’amore e bigliettini profumati. Passava la giornata tra la finestra e il balcone, in attesa di qualche segno di vita. "Arrivano?", chiedeva in giro ai pochi popolari che ormai circolavano a via Tagliamento. Ma di Aurisicchio e compagni(?) neppure l’ombra. Solo dichiarazioni oscure, peli di baffo unti e leccate nei fondi di piatto per qualche comunità montana. Tutto, ormai, era oscuro: cosa volessero i popolari, cosa volessero i diessini, come era cominciata, come sarebbe finita. Era un gioco a nascondino tra ombre, un gioco delle parti tra attori che si erano dimenticati perchè erano lì e chi li aveva messi in quel posto. Così La Pietra aspettava, preparava cuscini e ceneriere e inviava segnali, ma tra poco non avrebbe più ricordato a chi, a cosa e perchè.