Angelo Giusto aveva ragione. Accusava il sindaco di Bisaccia di sentirsi l’imperatore dell’Alta Irpinia. Di monarca infatti quella zona già ne aveva uno: Angelo Giusto. C’erano voluti mesi per guadagnarsi il titolo, di maledizioni contro Napoli e di bestemmie a Bassolino, di scorribande per contrade a giurare ai pali della luce che era lui l’unico protettore. Ora, dopo che aveva conquistato il titolo, si alzava quel "Masaniello" di Arminio, a minacciarlo. Non c’era più religione! A nulla, dunque, erano valsi gli studi delle sudate carte degli ex democristiani, che sulla guerra a Napoli avevano costruito le proprie fortune? A nulla la copia conforme dei vecchi editti e dei vecchi lamenti? E al dolore non c’era limite. Ora arrivava anche la notizia della promessa del suo ex assessorato a Enzo De Luca. "Per quello- pensava- c’è almeno una salsiccia in fondo alla mazza per tenerlo buono: per me solo Arminio e neppure uno yogurt!"