Di Nunno era un sindaco bravo. Aveva un solo difetto, anzi un vezzo, un capriccio: il terzo casello autostradale. Ogni tanto, durante una discussione in giunta, gli arrivava il "piccio". D’ improvviso si scuriva e cominciava a piangere come un vitello." Vuoi un gelato?- gli dicevano gli assessori- vuoi una babà?". Ma lui niente. Batteva i piedi, stringeva i pugni, saliva sul suo scranno e gridava:"Voglio il casello!".Invano gli spiegavano che erano soldi gettati al vento, che non avrebbe risolto nulla, che serviva ben altro per il traffico della città. Non c’erano santi. Anzi, un santo solo c’era, per lui: san Maccanico, protettore dei deputati fantasma, che per dimostrare di essere vivo voleva dare una zampata di fumo finale. E Di Nunno dietro di lui, a credergli. " L’asino che vola! Babbo natale sul carro! Il terzo casello!", raccontava Maccanico e finalmente Di Nunno si calmava, ascoltando come un bimbo quelle favole belle.